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Cosa Possiamo Fare

Come Associazione fatta da donne, madri e compagne, ci siamo chieste quale potesse essere il nostro contributo, seppur piccolo, per cercare di demolire questa cultura della prevaricazione dell’uomo sulla donna.

Solo pochi mesi fa, a pochi chilometri da Alcamo, è stata uccisa Marisa Leo, imprenditrice stimata, donna indipendente, madre e attivista. Poco prima lo stupro di gruppo a Palermo, una vicenda abominevole, a discapito di una ragazza fragile.

E ancora Giulia Tramontano con in grembo il suo bambino, Giulia Cecchettin prossima alla laurea… Ci sono tante e tante altre donne che dovremmo citare, purtroppo.

Adesso è il momento di gridare basta!

Tocca a noi genitori, madri e soprattutto padri, prendere in mano la situazione e impegnarci a cambiare le cose destrutturando un’educazione errata di figli e figlie che vivono in questa società.

Per il loro bene, per il nostro bene.

Insegniamo allora alle nostre figlie ad essere libere, autonome e indipendenti, a trovare la realizzazione di se stesse al di là di una relazione, e che se un giorno arriverà l’amore (quello vero che lascia liberi) sarà qualcosa in più nelle loro vite.

Non educhiamole alla paura ma insegniamo loro a saper discernere, a saper scegliere.

Insegniamo ai nostri figli, maschi, che non devono necessariamente essere forti, coraggiosi, virili, che il loro genere non li autorizza e obbliga alla prevaricazione, ad un ruolo predominante: insegniamo loro ad essere liberi ma soprattutto a rispettare la libertà delle donne.

Insegniamo ai nostri figli maschi che le donne non sono di loro proprietà, che l’amore vero non lega né trattiene, ma lascia liberi.

Ogni singola battuta fatta tra amici a discapito di una donna, un fischio per strada, una sbirciatina al loro smartphone, un divieto ad uscire, una umiliazione verbale, una negazione del denaro familiare, uno schiaffo, un rapporto sessuale non consensuale… Tutti questi comportamenti definiscono la base solida di una mentalità abusante che sorregge al suo apice stupri e femminicidi.

Dobbiamo tutti, uomini e donne, rinnegare e combattere la cultura del “maschio dominante e predominante” impegnandoci attivamente nella costruzione di una società di eguali.

Partendo dall'educazione dei nostri figli.



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